MODIGLIANI, SOUTINE E GLI ARTISTI MALEDETTI. La collezione Netter
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Amedeo Modigliani Elvire con colletto bianco (Elvire con collettino) 1917 o 1918 Olio su tela Firmato in alto a destra, cm 92 x 65 © Pinacothèque de Paris /Fabrice Gousset |
La mostra porta a Milano il tesoro di Jonas Netter, uno dei collezionisti più importanti del ventesimo secolo che, nell’ombra del fermento creativo di Montparnasse, riuscì a raccogliere circa 40 dipinti di Modigliani, opere mai viste tra cui ritratti straordinari come Elvira col colletto bianco (1918), Ritratto di Jeanne Hébuterne (1918) e Bambina in azzurro (1918). In queste opere risulta evidente l’influenza dovuta alla scoperta che Modigliani fece a Parigi dell’arte africana e che gli ispirò le sue eleganti e celeberrime deformazioni.
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Amedeo Modigliani Ritratto di ragazza dai capelli rossi (Jeanne Hébuterne) 1918 Olio su tela, cm 46 x 29 Firmato in basso a destra © Pinacothèque de Paris |
In mostra anche Soutine, Kisling, Utrillo e Krémègne, gli altri artisti della “generazione perduta”
amati da Jonas Netter e rappresentanti di quella nuova epoca dell’arte di cui Modigliani fu il
principe e Montparnasse il regno: «il manicomio della semplicità libera e bella».
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Jean Cocteau, Amedeo Modigliani, Max Jacob, André Salmon e Manuel Ortiz de Zárate davanti all’ufficio postale di boulevard de Montparnasse 12 agosto 1916 © Diritti Riservati |
La mostra si inserisce a pieno titolo nel solco della presentazione dell’arte del XX secolo che
Palazzo Reale ha intrapreso con le mostre di Cézanne e di Picasso.
La cifra stilistica che fa di Modigliani un artista unico e insuperato sta nella sua rappresentazione
degli occhi - occhi dell’anima, della visione interiore - e nell’allungamento delle forme, dei colli e
dei visi, che l’artista mutua dalla tradizione italiana a cui rimane fortemente legato.
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Amedeo Modigliani 1917 circa © Diritti Riservati |
È una resa plastica delle forme nuova e originale quella a cui aspirano Modigliani e i
rappresentanti della Parigi di inizio secolo, magistralmente documentati in mostra.
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Léopold Zborowski e Chaïm Soutine nel 1923 © Diritti Riservati |
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Suzanne Valadon e Maurice Utrillo 1930 circa © Diritti Riservati |
Milano, Palazzo Reale
21 febbraio - 8 settembre 2013
A cura di Marc Restellini21 febbraio - 8 settembre 2013
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